Netfabb, prezioso alleato della produzione additiva

Netfabb è uno dei numerosi prodotti di casa Autodesk pensati per il mondo PDM, ovvero Product Design & Manufacturing. Un software ancora poco conosciuto ma con caratteristiche molto interessanti per chi si occupa di additive manufacturing. Proviamo a scoprirne di più. Già con la versione standard è possibile realizzare rapidamente modelli per la stampa 3D e, come la maggior parte dei software che lavorano con la produzione additiva, anche Netfabb gestisce file STL, l’estensione più diffusa nelle stampanti 3D.

netfabb

 

Le principali funzionalità e i vantaggi di Netfabb:

    • Importazione di modelli CAD di diverso formato
    • Creazione di modelli che si avvalgono della produzione additiva
    • Ottimizzazione della quantità di parti inseribili in una struttura
    • Riduzione dei tempi e dei costi di produzione
    • Produzione di prodotti ad alte prestazioni e dalla progettazione innovativa (generative design)
    • Connessione con Fusion 360, Netfabb Simulation e molti altri.

Ma per gli esperti del settore, una delle funzionalità più apprezzate di questo software, è il fixing del modello da stampare questo significa che permette la riparazione delle mesh prima della stampa.
NetFabb si qualifica come uno slicer 3D a tutti gli effetti, ma prima di approfondire questa caratteristica, chiariamo cosa si intende con slicer 3D. Lo slicer o software slicing è un programma utilizzato nella quasi totalità dei processi di stampa 3D, necessario alla conversione di un modello a oggetti tridimensionali in istruzioni specifiche per la stampante 3D.

Nel caso di Netfabb, il programma è in grado di controllare il workflow sia additive che subtractive insieme ai sistemi multiestrusore/testina. Questo permette di migliorare la finitura degli oggetti prodotti poiché i file di stampa vengono predisposti per un’azione sottrattiva post-processo realizzata tramite CNC avvalendosi di un altro prodotto Autodesk, il software Power Shape.

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Approfondimenti & FAQ

 Vediamo insieme di analizzare alcune delle tematiche di maggior interesse per chi è già un utilizzatore di Netfabb o di altri slicer 3D.

  • È possibile effettuare il subnesting di una build unit?

Subnesting è un termine improprio in Netfabb, poiché non esiste un comando distinto, semplicemente si applica un packing ad un subset di entità del quale si crea un Group che poi viene reso locked. Si può definire anche come package, con o senza cage, ma in questo caso il group locking è automatico.

Solitamente il subset viene isolato tramite l’advanced part selection, ad esempio può essere per volume inferiore/superiore a un determinato valore o per parti con ingombro minore/maggiore di determinate dimensioni XYZ. In questo caso può essere utile effettuare priam un minimize outbox per ottimizzarne l’orientamento e ridurre l’ingombro.

  • È possibile fare il nesting singolo delle specifiche parti, decidendo arbitrariamente l’eventuale rotazione angolare di ogni parte presente nella build unit?

Nella tabella viene data la possibilità di definire solo se la rotazione angolare è libera nelle 3 dimensioni, è vincolata al piano oppure se è bloccata. È possibile definire un parametro di priorità da 1 a 10 per l’ottimizzazione del packing, col quale si può controllare meglio la distribuzione verticale degli elementi (vedi foto sotto).

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  • Una volta identificati le eventuali collisioni delle parti, dopo avere effettuato il packing, è possibile correggerle automaticamente?

Gli algoritmi di packing controllano ed evitano eventuali collisioni, al limite un elemento non viene innestato e viene lasciato al di fuori del volume. Nel caso di riposizionamento manuale dinamico, invece, la collisione viene evidenziata in tempo reale con la X rossa ed appena ci si sposta fuori torna la V verde. Se invece vengono usate le frecce per il move, è direttamente inibita la collisione e non appena si raggiunge il limite è impossibile avanzare ulteriormente.

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